Facebook, Facebook, Facebook.
Benché Tik Tok per i più giovani, Instagram per tutti e molti altri social network siano ormai diffusissimi, Facebook rimane comunque il primo e il più importante dei social network. Forse è per questo che i casi giurisprudenziali si riferiscono a Facebook e meno ad altri social network. E allora, ecco tre casi giuridici “Facebook” degli ultimi mesi.
Se si vogliono postare su Facebook le foto di minori di età, non basta l’autorizzazione di uno, ma serve quella di entrambi i genitori. Si tratta di una decisione del garante privacy del 13 novembre 2024, dettata dal buonsenso e conforme alle normative generali in tema di tutela dell’immagine. Ne va tenuto conto quando ognuno di noi fotografa da soli o anche in gruppo dei minori, prima di pubblicare quella fotografia su Facebook.
Ma anche quando si fa del sarcasmo o dell’ironia, bisogna sempre stare attenti a non violare il buonsenso prima di tutto, oltre che valutare attentamente la propria posizione. Non lo ha fatto un docente universitario, che ha pubblicato un post a dir poco sessista su Kamala Harris. L’università gli ha comminato la sanzione della sospensione per un mese dallo svolgimento delle funzioni di professore universitario e da ogni altro incarico comunque assegnatogli in ambito accademico, con privazione della retribuzione.
La sanzione è stata irrogata perché, pubblicando quella vignetta con il suo account professionale, ha leso inevitabilmente l’immagine dell’università alla quale appartiene.Il Consiglio di Stato, al quale è stato sottoposto il caso, ha confermato la sanzione e ha chiarito che sussiste sempre il diritto di critica politica, ma devono essere rispettati i limiti della verità e della continenza.
E infine, vi racconto il caso del licenziamento di un dipendente, dovuto al fatto di aver diffamato i superiori in azienda attraverso Facebook. Tali post diffamatori, insieme con altre circostanze, sono stati ritenuti di intollerabile gravità, da giustificare il licenziamento. Così ha deciso la Cassazione con ordinanza n. 2058 del 2025.
In conclusione, mi vien da dire che anche su Facebook, come nella vita reale, bisogna sempre avere prudenza e misura, pur potendo esprimere sempre il proprio punto di vista.
ultimo aggiornamento aprile 2025