Come avvocato internazionale, mi viene spesso chiesta la mia consulenza da cittadini italiani ed europei, ma anche extra europei o comunque da persone dotate di più nazionalità, sul luogo nel quale devono pagare le tasse sul reddito. Di solito, tutti cercano di evitare la tassazione in Italia, nota per essere piuttosto elevata, anche se in realtà non si discosta poi di molto dalla tassazione del reddito nei Paesi a noi più vicini, come Austria, Germania e Francia.
La stessa domanda vale anche per le società, ma oggi parlerò invece della tassazione delle persone fisiche. Ci sono infatti leggi recenti, D.Lgs. 209/2023, ma soprattutto la Circolare dell’Agenzia delle Entrate del 4.11.2024, che hanno modificato la preesistente situazione normativa. Se una persona è presente in Italia per più di 183 giorni all’anno, sarà tenuta a pagare le imposte in Italia.
Questo è uno dei cardini principali, che vale ed è questa la novità, indipendentemente dal fatto se la persona in questione sia iscritta o meno all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero). Viene ora dato molto maggior rilievo al centro di interesse dei singoli, senza che abbia necessariamente carattere predominante l’aspetto economico. Certo che la realtà è molto più complicata. Sono noti casi di persone che di fatto vivono non in due ma in tre, se non in quattro Stati.
In quel caso andranno studiate attentamente le modalità di vita da adottare per evitare di trovarsi a fare dei conti molto salati e magari inaspettati con il fisco italiano. Se poi succede, la cosa essenziale è che ci sia un bravo consulente legale per gestire appropriatamente la questione.
ultimo aggiornamento gennaio2025