E’ un tema che riguarda sia i privati che le aziende, infatti recentemente una delle aziende mie clienti mi ha chiesto un parere sul potersi distaccare dall’impianto centralizzato di riscaldamento, ritenendo di poter far meglio da sola, utilizzando un impianto con energie alternative.
Ovviamente gli altri condomini non sono d’accordo e per procedere servirebbe l’approvazione dei condomini, che rappresentino di almeno la metà del valore dell’edificio.
In questo caso io ho riferito alla mia cliente che può procedere anche senza approvazione degli altri condomini, purché l’impianto centralizzato non ne venga pregiudicato, rimanendo obbligata a pagare solo le spese di conservazione dell’impianto stesso.
Nello specifico la legge del 2012 stabilisce che dal distacco del singolo condomino non devono derivare aggravi di spesa per i restanti condomini come pure squilibri termici, pregiudizievoli per la regolare erogazione del servizio e la sicurezza dell’impianto.
Allora la mia cliente incaricherà un tecnico, affinchè predisponga una relazione tecnica a conferma del rispetto delle norme e invierà all’amministratore del condominio la sua decisione di distaccarsi dall’impianto centralizzato. Speriamo che il tecnico faccia davvero un buon lavoro, perché la certificazione del tecnico può essere sempre contestata dal condominio.
In tal caso, si potrebbe finire davanti a un giudice, o meglio, dar corso ad un procedimento di mediazione, che costa meno ed è più veloce.
Finché si tratta di aziende, che, date le grandi superfici, hanno costi elevatissimi per il riscaldamento come in questo caso, vale la pena valutare queste misure.
Per gli appartamenti forse è più efficiente .. abbassare di un grado il termostato per risparmiare un pò.
ultimo aggiornamento gennaio 2024